"Dalle Fiandre all'Italia, che contrasto! Da un paese di fanghiglia e melma (...) a una terra di caldo, di sole e di cieli blu. Da baracche improvvisate (...) a una luminosa villa italiana, ricoperta di rampicanti e di allegri fiori" – Maggiore E.H. Hody

Dal 2019, nelle antiche cantine della villa, è ospitato un secondo museo, dedicato a due importanti figure inglesi della Grande Guerra, il quale destino, per ragioni diverse, si è indissolubilmente legato alla storia di questi territori. Durante il periodo della Prima Guerra Mondiale, molte ville e dimore storiche del Veneto furono importanti centri militari. La loro posizione rendevano queste ville delle zone molto sicure da dove i comandanti potevano coordinare e pianificare le azioni belliche di difesa ed attacco nei confronti degli austriaci.

Villa Godi Malinverni non è stata un'eccezione, anzi. Grazie alla sua posizione strategica e alla regalità dei suoi interni, dal 1917 al 1918 è stata scelta come quartier generale dell'esercito inglese; da qui, il comando inglese guidato dal Capo dello Stato Maggiore Britannico, Lord Caravan poteva coordinare i 36.000 uomini schierati al fronte, a supporto dell'esercito italiano dopo il disastro di Caporetto del 1917. L'esercito inglese, infatti, fu di fondamentale supporto per il Regno d'Italia negli ultimi anni del conflitto bellico, spostando un considerevole numero di truppe dalle trincee delle fiandre all'Altopiano di Asiago. Proprio a Villa Godi Malinverni ha soggiornato per quasi un anno Sua Altezza Reale il Principe del Galles, futuro Re Edward VIII d'Inghilterra, duca di Windsor, per supportare e coordinare l'attività delle truppe. Da questa villa sulle colline ai piedi delle montagne di Asiago, il Principe del Galles soleva alzarsi presto per visitare le postazioni militari e poi recarsi all'aeroporto di Rozzampia per sorvolare i territori. Al tempo il principe aveva un ruolo importante e si trasferì con tutto il comando inglese, rimanendo quasi fino al termine della guerra.

La seconda figura a cui il museo è dedicato è Vera Brittain, scrittrice, pacifista e femminista inglese. Vera Brittain è stata un'infermiera volontaria durante la Prima guerra mondiale; questa esperienza le ha permesso di essere testimone degli orrori della guerra raccogliendo la sua esperienza nel best seller "Testament of Youth" (Generazione perduta) pubblicato nel 1933, manifesto pacifista che la rese celebre. Per tutto il resto della sua vita si spese per cause pacifiste ed umanitarie, senza mai abbandonare la scrittura, diventando una delle donne più importanti del XX secolo. Durante la guerra perse il fidanzato sul fronte occidentale e il fratello sull'Altopiano di Asiago, oggi sepolto nel cimitero inglese di Granezza (VI). Alla morte della scrittrice nel 1970, le sue ceneri furono sparse proprio sopra la tomba del fratello, come da volontà della stessa Vera.

All'interno del Museo sono conservati cimeli della Grande Guerra, pubblicazioni dell'epoca, infografiche, pannelli illustrativi e video che raccontano la storia della presenza dell'esercito inglese nel vicentino e le biografie di Edoardo VIII e Vera Brittain. Sempre all'interno del museo, è possibile visitare la ricostruzione di una trincea della Prima Guerra Mondiale e le stampe delle fotografie e dei bozzetti fatti nell'alto vicentino dai soldati inglesi, conservati negli archivi dell'Imperial War Museum di Londra (UK).

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Villa Godi Malinverni
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