Villa Godi Malinverni è stata costruita tra il 1538 e il 1542 su committenza del conte Gerolamo Godi, uno degli aristocratici più ricchi e influenti della nobiltà vicentina del Cinquecento. I Godi sono state tra le famiglie più potenti del rinascimento vicentino grazie alle loro incredibili capacità commerciali che li portarono ad essere leader nel commercio europeo della seta.
I loro possedimenti si estendevano per tutto il contado vicentino, tra cui i territori dellâattuale Lugo di Vicenza, dove già almeno dalla fine del Quattrocento, dove oggi si erge la villa, possedevano una prima abitazione.
Nel suo progetto di creazione della villa, Gerolamo Godi commissionò i lavori ad un giovane Andrea della Gondola, scalpellino e architetto coinvolto nei progetti della bottega vicentina dei fratelli Pedemuro.
Andrea di Pietro della Gondola, noto in tutto il mondo come Andrea Palladio, nacque a Padova il 30 novembre 1508 da unâumile famiglia. Iniziò la sua carriera come scalpellino prima a Padova e poi a Vicenza dove ebbe modo di affermarsi come architetto anche grazie allâincontro con il conte vicentino Giangiorgio Trissino, umanista, poeta e drammaturgo, che lo prese sotto la sua ala protettrice e gli diede il soprannome di Palladio, ispirandosi a un personaggio di una sua opera.
Da affermato architetto della nobiltà vicentina, nel 1570, Palladio pubblicò "I quattro libri dellâarchitettura", un trattato in quattro volumi che copre una vasta gamma di argomenti, tra cui la descrizione dei suoi progetti, sia realizzati che incompiuti. All'interno di questi libri si trova anche una descrizione autografa di Villa Godi e dei suoi giardini.
Il successo di questo trattato portò alla nascita di un movimento basato sull'imitazione delle opere di Palladio, noto come palladianesimo, che ebbe un enorme successo mondiale. Un esempio emblematico di questo movimento è l'architetto James Hoban, noto per aver progettato la Casa Bianca di Washington, residenza del Presidente degli Stati Uniti.
La villa, una volta completata, fu decorata tra il 1542 e il 1562 dai più celebri pittori dell'epoca, come scrisse lo stesso Palladio: Gualtiero Padovano, Battista Zelotti e Gianbattista del Moro.
La âfabbricaâ assorbiva molteplici aspetti: era innanzitutto, diremmo oggi, unâazienda agricola, un luogo dove la nobiltà poteva gestire e controllare le terre in loco, ma era anche un luogo di autorappresentazione e di diletto dove intessere affari, organizzare banchetti o ripararsi dagli sguardi indiscreti della città.
Nel corso dei secoli la villa è passata in mano di diverse famiglie nobiliari: i Godi, i Porto e i Piovene, che nel corso dellâOttocento arricchirono la villa del museo paleontologico e del parco romantico.
Per buona parte del Novecento la villa è stata parte delle dei possedimenti della famiglia Valmarana ed è stata anche testimone delle due guerre mondiali. Nel corso della Grande Guerra è stata il quartier generale del battaglione inglese del generale Caravan e residenza dellâallora Principe del Galles nel 1918. Nella seconda guerra mondiale, invece, fu luogo di rappresentanza e cerimonie dei generali fascisti.
Nel 1953, allâinterno delle sale della villa e nei suoi giardini è stato girato uno dei massimi capolavori del neorealismo italiano: il film Senso di Luchino Visconti, con protagonisti Alida Valli e Farley Granger.
Nel 1962 la villa è stata acquista dal prof. Remo Malinverni, imprenditore milanese che dedicò gli ultimi anni della sua vita al restauro, conservazione e valorizzazione. Nel 1996 la villa viene inserita nella lista UNESCO dei patrimoni dellâUmanità assieme alle altre ville palladiane.
Oggi il sito è gestito dal nipote di Remo, il dott. Christian Malinverni, e la villa, i suoi giardini e il parco storico sono diventati luoghi legati al turismo, ad attività culturali ed educative e ai festeggiamenti di cerimonie private.
Il complesso di Villa Godi Malinverni e il suo parco romantico sono inseriti allâinterno di uno straordinario contesto paesaggistico di estremo valore estetico e storico per tutta la pedemontana vicentina: il colle di Lonedo, tra lâaltopiano di Asiago e la valle del torrente Astico, tra i comuni di Lugo di Vicenza e Fara Vicentino (VI).
Il colle, abitato fin dalla preistoria, è stato consacrato alla storia dellâumanità nel Cinquecento grazie allâintervento del genio architettonico di Andrea Palladio che lavorò per due potentissime famiglie del rinascimento vicentino, i Godi e i Piovene, nella costruzione di due ville adiacenti nello stesso colle: Villa Godi (oggi Villa Godi Malinverni) e Villa Piovene (oggi Villa Piovene Porto-Godi). Lâattestazione palladiana di questâultima è, però, ancora incerta.
La presenza di due ville palladiane confinanti rende questo colle unico al mondo, integrato perfettamente nel meraviglioso paesaggio prealpino della pedemontana veneta e in costante comunicazione con i colli e la rigogliosa pianura dellâalto vicentino. Dalla Loggia di Villa Godi Malinverni e dai suoi giardini palladiani è possibile ammirare un panorama mozzafiato, avendo lâimpressione, grazie ai sapienti giochi di prospettiva palladiani, di essere inglobati dal paesaggio circostante che diventa estensione stessa dei giardini. Proprio per questo motivo questâopera del Palladio è emblematica per la definizione del concetto di âpaesaggio palladianoâ, coniato nel 1995 dal geografo Denis Cosgrove come un paesaggio architettonico costruito appositamente per essere in armonia con il paesaggio naturale e sfruttarne le potenzialità, rendendo inscindibili i due elementi. Cosgrove stesso scelse come copertina del suo celebre saggio âThe Palladian Landscapeâ proprio il paesaggio visibile dalla Loggia di Villa Godi Malinverni.